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  • Immagine del redattoreGiovanni Spaliviero

Visione ed Esecuzione

499 anni fa, proprio in queste ore, Ferdinando Magellano stava lasciando il porto di Siviglia. Aveva 5 navi con 234 uomini in tutto e delle mappe di alcuni cartografi abbastanza creativi dell'epoca. Quelle mappe mostravano un percorso oltre le Americhe per raggiungere l'Estremo Oriente asiatico. Dentro di sè sapeva profondamente che da qualche parte doveva esistere una simile rotta sebbene probabilmente dubitasse dei dettagli esatti di quelle mappe. Tre anni dopo nel porto di Siviglia tornò una barca con 19 uomini a bordo, seguita dopo 2 anni da una seconda barca con 4 uomini, che avevano completato il primo giro del mondo. Magellano morì da qualche parte nelle Filippine nel tentativo di conquistare un'isola al regno di Spagna. Nei suoi 41 anni di vita, scoprì e diede il nome ad un Oceano, che chiamò Pacifico a causa della mancanza di tempeste rispetto all'Atlantico. Scoprì anche quello che ora chiamiamo Stretto di Magellano, ovvero il passaggio sotto il Cile che collega i due Oceani. Prima di scoprirlo, la spedizione tentò di navigare senza successo diversi fiumi e baie in Brasile e Argentina. Il suo biografo, Antonio Pigafetta di Vicenza, uno dei 19 sopravvissuti, notò al ritorno che avevano guadagnato un giorno durante il viaggio e non riuscì a spiegarne il motivo, fino a quando ragionando con un astronomo non scoprirono il concetto di fuso orario.

Ciò che mi impressiona di questa storia: tutti i 234 uomini sapevano che il rischio di morte era enorme, diversamente non c'era motivo per partire con 5 navi. La quantità di incertezza a tutti i livelli deve essere stata fenomenale, oltre alla direzione verso ovest non c'era fondamentalmente alcuna certezza, tanto meno sulla possibilità che l'obiettivo fosse raggiungibile. La visione di Magellano però fu così forte da proiettare questo gruppo in un viaggio storico memorabile. E quella che ora chiamiamo spedizione di Magellano, fu in realtà una storia di enormi fallimenti, con un tasso di mortalità del 90%. Eppure questa incredibile vicenda è ciò che ha permesso per la prima volta di scoprire la metà del mondo completamente sconosciuta.

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